È giunto il tempo del silenzio
ora cimiteriale e misterioso,
un silenzio che lascia tracce
disatteso da parole incerte,
per scacciare ansie fuori dalla porta.
Annidati fra le mura, ci conforta
il profumo del pane fatto in casa,
odiamo echi d’ambulanze
e la TV sciorina la sterile conta
di chi ce l’ha fatta e di chi non.
Mai come ora,
il tempo resta fuori casa,
dalle finestre sprazzi di luce
irraggiano i cortili, e le notti,
che non sono più le stesse
sognano un abbraccio vero
ora interdetto senza colpa alcuna.
Ci accomuna l’essere persone
uguali al cospetto dell’oscuro,
che alzano gli occhi del coraggio
con o senza mascherina, isolati
nel desiderio di vincere la paura,
di non restare più da soli
destarci all’alba d’un mondo migliore
stringersi la mano con nostalgia,
riprenderci a pieno la vita
e lasciarci accarezzare dal sole,
ora che invecchiare è privilegio.