Una polvere sottile
oscura questa nuova primavera

Sono ceneri impalpabili
che si spostano da una città all’altra
scia silenziosa di un rosario senz’alibi

Anche i fiori…quelli minuscoli
immobili sul ciglio delle strade
reclinano il capo al loro passare
attenuando i loro colori

Osservo le polveri in controluce
e mi chiedo se davvero percepiamo
ciò che abbiamo perduto

Muto guardo mani stanche
raccogliere urne grigie
non abbiamo nemmeno più
la forza di piangere

Finirà questa primavera
che come uragano annunciato
ha abbattuto le nostre piante antiche

Resteranno le loro radici
ad esse avviciniamoci con rispetto
ci aiuteranno a ritrovare
la via dell’acqua

Essa placherà la sete di queste gole
riarse e rabbiose
oggi colme solo di polvere e cenere…

Autore Raffaello Corti

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